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libro quarto - capitolo ii 97


ma niente esservene: anzi piú tosto in luoco di quella potersi con ragione temer che qualcuno fosse sovvertito, come è avvenuto a Vergerio; e, se non in tutto, almeno in qualche parte; dalla qual contagione prelati principalissimi e ubbligatissimi alla santa Sede non sono stati esenti. Dall’altra parte si diceva che non per speranza di convertirli, la qual era perduta a fatto, ma per non lasciarli luoco di scusa conveniva darli ogni sodisfazione; ma piú perché l’imperatore averebbe per li interessi suoi fatto maggior instanza, e sarebbe stato necessario compiacerlo in quel tempo, quando, stante l’alienazione del re di Francia, bisognava depender totalmente da lui: e quello che si prevedeva dover fare per forza, era meglio prevenendo farlo di volontá; e quanto alli pregiudici, si poteva dar tal forma che fosse di nessuna o di leggiera obbligazione. Prima, non descendendo a nominar protestanti, ma in generale ecclesiastici e secolari della nazione germanica d’ogni condizione, perché cosí sotto le parole generali si potrá dire che sono compresi, e si potrá anco difender che sia inteso de’ soli cattolici, e non di loro, allegando che per essi sarebbe stata necessaria una specifica ed espressa menzione. Poi, la sinodo concederá il salvocondotto quanto a lei, e sará riservata l’autoritá del papa; e poi si potrá deputar giudici sopra le colpe commesse, e per non insospettirli lasciar a loro l’eletta: onde si ritenerebbe il vigor della disciplina e l’autoritá di punire, e non si mostrerá di cedere o rimettere cosa alcuna. Prevalse questa opinione appresso al papa, e fece secondo quella formar la minuta del salvocondotto, e fece risponder al legato, lodando la prudenza nelle risposte date e risolvendo che il salvocondotto fosse concesso nella forma che gli mandava, e fosse differita la materia del calice ad effetto di aspettarli, ma non oltre tre mesi o poco piú; non stando fra tanto ociosi, ma facendo una sessione intermedia con trattar della penitenza, la qual non si differisse oltre li quaranta giorni o poco piú. Gli avverti anco che li canoni in materia dell’eucaristia erano troppo pieni, e che meglio sarebbe dividerli.


Sarpi, Istoria del Concilio Tridentino - ii 7