Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/113

Da Wikisource.

libro quarto - capitolo ii 107


fatta menzione di molti subterfugi usati per deluder la giustizia, furono pigliati tre capi solamente: le appellazioni, le grazie assolutorie e le querele contra li giudici.

Delle appellazioni parlò con molta dignitá Giovanni Groppero, che in quel concilio interveniva e per teologo e per iurisconsulto, dicendo che, mentre il fervor della fede durò nei petti dei cristiani, fu inaudita l’appellazione; ma, raffreddata la caritá nelli giudici e dato luoco agli affetti, sottentrò nella Chiesa, per le stesse ragioni che l’introdussero nel fòro del secolo, cioè per sollevazione degli oppressi: e sí come li giudici primi non erano del solo vescovo, ma di lui col concilio de’ suoi preti, cosí l’appellazione si devolveva non ad uno, ma ad un’altra congregazione. Ma li vescovi, levate le sinodi, instituirono li fòri e ufficiali a guisa dei secolari. Né il male si fermò in questo grado, anzi passò ad abusi maggiori che nel fòro secolare; imperocché in quello l’appellazione non si può interporre se non al superior immediato; il saltar alla prima al supremo non è lecito; né meno è permesso negli articoli della causa appellare dalli decreti del giudice che chiamano interlocutorii, ma è necessario aspettar il fine; dove negli ecclesiastici s’appella d’ogni atto, che fa le cause infinite; e immediate al supremo, che porta le cause fuori delle regioni, con dispendi e altri mali intollerabili. Questo egli diceva aver narrato per concludere che, volendo riformar questa materia, la qual è tutta corrotta, e non solo impedisce la residenza, come nelle congregazioni da tanti valenti dottori e padri era stato considerato, ma maggiormente perché corrompe tutta la disciplina ed è di gravame alli popoli, di spesa e di scandolo, conveniva ridurla al suo principio, o quanto piú prossimo fosse possibile, mettendosi inanzi gli occhi un’idea perfetta, e a quella mirando accostarsi quanto la corruzione della materia comporta. Che le religioni monacali ben instituite hanno proibita ogni appellazione; e questo è il rimedio vero. Chi non ha potuto gionger tant’alto, le ha moderate, concedendole tra il loro ordine con proibizione di quelle di fuori: cosa che riuscendo, come si