Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/127

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libro quarto - capitolo iii 121


porzione è da quel numero a questo, che dalla riverenza promessa dall’elettore alla soggezione ricevuta dalla sinodo. Si diceva ben in difesa che la sinodo non aveva guardato alle cose dette, ma a quelle che si dovevano dire; e questo esser un solito e pio allettamento della santa chiesa romana che, condescendendo alla debolezza dei figli, mostra aver inteso che abbiano complito al loro debito. Cosi avendo li padri del concilio cartaginense scritto a papa Innocenzo I, dandoli conto d’aver condannato Celestio e Pelagio, ricercandolo che si conformasse alla dechiarazione loro, egli rispose lodandoli che, come memori dell’antica tradizione e della ecclesiastica disciplina, avessero riferito il tutto al giudicio suo, dal quale tutti debbono imparare chi assolvere e chi condannare. E veramente questo è un modo grazioso di far dir agli uomini col silenzio quello che non vogliono con le parole.

Poi, seguendo l’intimazione fatta all’abate di Bellozana di esibirgli in questo tempo la risposta alle lettere e protestazione regia, fu dalli cursori proclamato alla porta della chiesa se alcuno era lá per il re cristianissimo; ma non comparso alcuno, perché il conseglio regio aveva giudicato che alcuno non comparisse per non entrar in contestazione di causa, (massime non potendo aspettare risposta se non formata in Roma dal papa e da spagnoli), fece il promotor instanza che la resposta decretata fosse pubblicamente letta: e cosí, acconsentendo li presidenti, si esequí. La sostanza di quella fu che li padri, dopo aver concetto una gran speranza nelli favori del re, avevano sentito grandissimo dispiacere per le parole del noncio suo, che glie l’aveva sminuita; però non l’avevano perduta affatto, sapendo di non averli dato causa alcuna di restar offeso. E quanto a quello che disse, esser il concilio congregato per utilitá di alcuni pochi e per fini privati, non aver luoco in loro; che non dal papa presente solo, ma anco da Paulo III furono congregati per estirpare l’eresie e riformare la disciplina, che non può esser causa piú comune e piú pia. Pregavanlo di lasciar andare li suoi vescovi ad aiutare questa