Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/230

Da Wikisource.


CAPITOLO III

(settembre 1557 - dicembre 1559).

[Malcontento del papa per la poca severitá di Enrico II verso i riformati e per due editti lesivi della libertá ecclesiastica. — Insuccesso della conferenza religiosa di Worms. — I nipoti Carafa cadono in disgrazia di Paolo IV. — Impulso da lui dato all’inquisizione. — Piano di riforma della costituzione dello stato pontificio. — Opposizione del papa a Ferdinando eletto imperatore. — Morte di Carlo V.— Manifestazioni di riformati vietate da Enrico II. — Morte della regina Maria ed elezione di Elisabetta Tudor, non voluta riconoscere dal papa. — Ripristino dell'anglicanismo in quel regno. — Alla dieta di Augusta i protestanti riaffermano l'avversione a qualsiasi concilio subordinato al papa. Ferdinando riconferma i decreti sulla pace religiosa. — Pace di Cáteau-Cambrèsis: i sovrani s’impegnano ad un concilio per la pacificazione religiosa. — Progressi della riforma nei paesi cattolici, e persecuzioni. — Per introdurre l'inquisizione Filippo II dá ai Paesi Bassi un nuovo ordinamento episcopale, approvato dal papa. — Enrico II si oppone alle tendenze riformistiche del parlamento di Parigi: arresto dei capi. — Convegno di riformati a Parigi per fissare una comune professione di fede. — Inutile intervento dei principi tedeschi perché il re usi tolleranza. — Il papa sempre piú favorevole a rafforzare l' inquisizione e avverso al concilio. — Morte di Enrico II e di Paolo IV. — Tumulti in Roma contro i Carafa e l' inquisizione. — Provvedimenti presi dal collegio cardinalizio. — Persecuzione dei riformati in Spagna ed in Francia ad opera di Filippo II e di Francesco II. — Condanna a Parigi di Anne Dubourg.]

Non ben tosto la guerra fu finita, che novi travagli vennero al pontefice, perché da Francia fu avvisato che la notte delli 5 settembre in Parigi s’erano ridotti a celebrar la «cena» in una casa da ducento persone; il che scopertosi dalla plebe, la casa fu assalita, ed essendone alquanti fuggiti, le donne e li piú deboli furono presi; de’ quali essendone stati sette abbruggiati, e il maggior numero riservato per l’istesso supplicio,