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CAPITOLO IV

(dicembre 1559-luglio 1560).

[Elezione di papa Pio IV. — Riconosce subito la rinunzia di Carlo V al trono e la successione di Ferdinando. — In concistoro ed agli ambasciatori annunzia il proposito di convocare il concilio. — I valdesi: Emanuele Filiberto propone un convegno religioso per essi, avversato dal papa, che consiglia la maniera forte. — Cattolici e ugonotti in Francia; la congiura d’Amboise. — Il consiglio reale decide la convocazione d’un sinodo nazionale. — Il papa, avvertitone, si oppone, in vista del concilio generale, e suggerisce un accordo di Francia, Spagna e Savoia per debellare Ginevra, covo dell’eresia. — Emanuele Filiberto e il re di Spagna accampano difficoltá. — Filippo II sconsiglia a Francesco II il sinodo nazionale. — Anche il re di Francia è contrario all’impresa di Ginevra: deciso invece al concilio nazionale, chiede per esso un legato al papa. — Pio IV crede bene d’affrettare il concilio generale, e decide per Trento. — Invio del Tournon in Francia. — Nuovi motivi spingono il papa alla celebrazione del concilio: la difficile situazione dei cattolici in Scozia e le tendenze luterane di Massimiliano re di Boemia. — Solenne dichiarazione del papa agli ambasciatori sulla ripresa del concilio a Trento, ed istruzioni ai nunzi. — Filippo II favorevole ad essa, Francesco II contrario alla sede di Trento ed alla «continuazione», Ferdinando accampa pretese e difficoltá ancor piú gravi. — Ferme intenzioni del papa.]

Ma in Roma, dopo varie contenzioni e pratiche per crear papa Mantoa, Ferrara, Carpi o Puteo, finalmente la notte seguente il 24 decembre fu creato pontefice Giovanni Angelo cardinale de’ Medici, che si chiamò Pio IV. Il quale, quietati li tumulti della cittá e assicurati gli animi di tutti con un generai perdono delle cose commesse in sedizione, voltò l’animo subito alli due capi giurati, concernenti le cose piú comuni. E il 30 dello stesso mese, congregati tredici cardinali, e con loro consultato sopra la reiezione dell’ambasciaria