Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/321

Da Wikisource.

libro quinto - capitolo viii 315


credere che andassero al concilio se non con animo di turbar e innovar molte cose. L’ambasciator, per non lasciar che il rumor populare facesse impressione nell’animo del papa contra la nazione sua, volle sincerarlo; ma egli ironicamente lo confortò a non faticarsi, perché non era verisimil cosa né da lui creduta che un sí poco numero, come li francesi sono, potesse pensar a cosí gran tentativi; a’ quali quando avessero mira, troverebbono un gran numero di italiani che se gli opporrebbono: ma ben dispiacerli che, essendo il concilio convocato per il solo bisogno di Francia, essi lo facciano ritardare; che mostra la poco buona volontá di veder rimediato quel male di che si lamentano; ma che egli era risoluto, o con la loro presenza o senza di essa, aprir il concilio e continuarlo e ispedirlo. Che giá tanti mesi erano in Trento li suoi legati, e un numero grande di vescovi stavano con incomodo e spesa, aspettando senza niente operare, mentre che li prelati di Francia con tanta delicatezza provvedono il loro equipaggio.

In conformitá di questo, tenendo consistoro, ricapitulò le instanze e cause, per quali giá un anno a punto col conseglio loro aveva intimato il concilio, le difficoltá scontrate e superate in ridur li principi contrari tra loro di opinioni ad accettar la bolla, la diligenza usata mandandovi immediate li legati e quelli prelati che con esortazioni e precetti aveva potuto costringere: che giá sette mesi tutto dal suo canto è preparato, e si continua con grandissima spesa, sí che tra mercede de ufficiali e sovvenzione de prelati poveri la sede apostolica spende piú di tremila scudi al mese; e l’esperienza mostra che il differir maggiormente non è se non dannoso. Li tedeschi ogni giorno fanno qualche novo trattato tra loro per macchinare opposizione a questa santa e necessaria opera; le eresie in Francia fanno progresso, e s’è veduto una quasi rebellione di alcuni vescovi francesi con le assurde petizioni del calice, con tanta violenza che il maggior numero, che è de buoni cattolici, ha convenuto succombere. Giá tutti li principi hanno destinati ambasciatori; il numero de prelati che si trova in Trento non solo è sufficiente per cominciare la