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322 l'istoria del concilio di trento


principio alle feste di Resurrezione. A questa fu aggiorna la lettura di tre altri brevi. Il primo, delli 5 marzo, ed era facultá alli legati di dar licenza alli prelati e teologi che durante il concilio potessero legger libri proibiti; il secondo, delli 23 maggio, che li legati avessero facoltá di assolvere quelli che secretamente abiurassero per causa di eresia; il terzo era dell’ultimo decembre, dove il pontefice, per levar ogni materia di controversia nata o che potesse nascere tra li prelati congregati in concilio sopra la precedenza, comanda che li patriarchi prima, poi gli arcivescovi, in terzo luoco li vescovi precedino, non atteso alcun ordine della degnitá della sede, ma secondo la promozione, né tenendo conto delle dignitá primaziali, o vere o pretese che siano.

Questo letto, reclamò acremente fra’ Bortolomeo dei Martiri, arcivescovo di Braga in Portogallo, che si dovesse principiar il concilio da pregiudici contra le chiese principali di cristianitá; che la sede sua, avendo il primato di tutta Spagna, ricevesse una sentenzia di dover esser sottoposta non solo alle altre arcivescovali sue suddite, ma anco ad un arcivescovo di Rossano, che è senza suffraganeo alcuno, e a quelli di Nissia e Antivari, che sono senza residenzia e quasi senza populo cristiano; esser cosa di poca equitá voler una legge per sé e una per gli altri, pretender di conservare l’autoritá propria e privar gli altri della loro legittima. Parlò con tanta efficacia che li legati si viddero assai ben impediti, e con difficoltá lo quietarono, con far scrivere una dechiarazione, dicendo la mente del papa e loro esser che per il decreto letto non s’acquisti ius, né si faccia pregiudicio ad alcuno, nè sia offesa la ragione di qualsivoglia, né in proprietá né in possessione; ma ogni primate o vero o preteso dopo il concilio debbi restar nello stato che era per inanzi.

Con questo modo quietato a pena l’arcivescovo, li altri spagnoli fecero instanza che l’apertura del concilio si facesse come continuazione del giá principiato sotto Paulo e proseguito sotto Giulio, e se ne facesse espressa dechiarazione, sí che nessuno potesse cavillar che fosse un novo. A questo