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416 l'istoria del concilio di trento


Nel sesto articolo non ci fu cosa da dire: tutti in poche parole si espedirono, considerando che l’eucarestia non è sacramento di necessitá, e che comandando san Paulo a chi l’ha da ricevere di esaminar se stesso se n’è degno, chiaramente apparisce che non può esser amministrata a chi non ha uso di ragione; e se nell’antichitá si trova usato in qualche luoco il contrario, questo esser stato fatto dove e quando la veritá non era cosí ben dechiarata come al tempo presente: per il che dal concilio doveva esser terminato che si servasse l’uso presente. Fu ben avvertito da alcuni che dell’antichitá conveniva parlare con maggior riverenza, e non dire che mancassero di cognizione della veritá. Fra’ Desiderio da Palermo, carmelitano, solo fu di parere che quell’articolo fosse tralasciato, dicendo che, non essendo promossa difficoltá dalli protestanti de’ nostri tempi, non era bene col trattarlo metter qualche novitá a campo. La materia poter ricever qualche probabilitá da ambe le parti; e quando uscisse a notizia che nel concilio se ne fosse trattato, sarebbe per mover la curiositá di molti a pensarci sopra, e darebbe occasione d’inciampare. Imperocché alcuno potrebbe indursi a credere che l’eucarestia sia sacramento di necessitá cosí bene come il battesimo, perché il fondamento di questo è sopra le parole di Cristo: «Chi non rinascerá di acqua e spirito non entrerá nel regno dei cieli»; e di quello: «Se non mangerete la mia carne e beverete il mio sangue, non averete vita»: e l’eccezione delli fanciulli non potersi con total apparenza fondare sopra il precetto di san Paulo di esaminarsi, che non lo può un fanciullo; perché la Scrittura divina medesimamente comanda che inanzi il battesmo preceda documento della dottrina della fede; e se questo s’ha da restringere alli soli adulti, non escludendo li fanciulli dal battesmo se ben non possono imparare, cosí l’esamine precedente l’eucarestia si potrá applicare alli adulti, senza escluder da quella li fanciulli. Concludeva che egli approvava l’uso di non comunicarli, ma non lodava che il concilio dovesse trattar di questo che nessuno oppugnava.