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indice del secondo volume | 511 |
LIBRO QUINTO
[Al sospeso concilio Giulio III pensa di sostituire in Roma una congregazione di riforma. — Cause delle due prime riunioni del concilio e del lungo indugio frapposto alla terza. — Tentativo di Carlo V di rendere ereditari nel figlio V impero e il titolo di re dei romani: opposizione di Ferdinando e di Massimiliano. — In Roma si cercano compensi alla diminuita potenza papale: visita a Roma del patriarca Sullakam. — Maria Tudor e la restaurazione cattolica. — Nomina del cardinale Pole a legato, ed ostacoli frapposti da Carlo V alla sua andata in Inghilterra. — Il matrimonio della regina Maria con Filippo. — Azione del Pole in Inghilterra per il ritorno alla Chiesa. — Persecuzioni dei riformati in Inghilterra ed in Francia. — Supplizio del Serveto a Ginevra. — Ingerenza di Ferdinando in materia religiosa: decreto sulla comunione del calice e promulgazione d’un catechismo. — Spirato il termine della sospensione, il concistoro non è d’avviso di riproporre il concilio. — Dieta di Augusta del 1555: Ferdinando propone un colloquio religioso, che il papa cerca di ostacolare. — Invio del cardinale Morone alla dieta. — Morte di Giulio III. — Breve pontificato di Marcello II: suoi propositi di riforma. — Elezione di Paolo IV: sua indole e suoi intendimenti. •— L’ambasciata inglese per l’obbedienza. — Erezione dell’Irlanda a regno. — Il papa insiste per la restituzione dei beni ecclesiastici e del danaro di san Pietro.]
[Recesso di Augusta, col quale viene concessa la libertá e pacificazione religiosa. — Sdegno di Paolo IV. Ancora della sua indole, e suoi propositi. — Consigliato dal nipote cardinale Carlo, segretamente fa lega con la Francia per cacciare gli spagnoli da Napoli. — Creazione cardinalizia del dicembre 1555. — Il cardinale Pole arcivescovo di Canterbury. — I popoli d’Austria e di Baviera chiedono al re Ferdinando e al duca Alberto che si estenda anche a loro il recesso