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510 l'istoria del concilio tridentino


l’assoluzione; del Pelargo sull’istituzione di questo sacramento. — Fermo contegno del legato papale. — Decreto dogmatico e canoni sull’estrema unzione.]
Capitolo IV (novembre-dicembre 1551) |||
 p. 136

[Decreto di riforma della giurisdizione episcopale, contro le licenze ottenute a Roma, gli abusi dei vescovi titolari, le esenzioni dalla correzione episcopale, le lettere conservatorie, sul vestire del clero, contro la dispensa ai clerici omicidi, contro l’estensione della giurisdizione fuori della diocesi, l’unione di piú chiese, le commende dei benefici regolari, i benefici secolari posseduti da regolari e gli abusi del ius patronatus. — Arrivo a Trento degl’inviati del Wurttemberg. -— Carlo V si trasferisce ad Innsbruck. — Istruzioni papali al legato. «— Sessione decimaquarta: pubblicazione dei decreti della penitenza, dell’estrema unzione e di riforma. — Critiche suscitate in Germania. — Dottrina e canoni del sacrificio della messa. — Gli inviati del Wurttemberg pretendono di presentare la dottrina formulata dai loro teologi, pei quali chiedono piú largo salvocondotto. — Risoluto contegno del legato. — Arrivo di altri inviati tedeschi, con analoghe pretese. Loro doglianze all* imperatore ed al nipote Massimiliano. — Creazione cardinalizia del Natale.]

Capitolo V (gennaio 1552) |||
 p. 153

[Redazione del decreto dogmatico e dei canoni debordine sacro per la sessione successiva. — Assicurazioni imperiali contro il timore della guerra. — Arrivo a Trento degli inviati sassoni: le loro riserve e pretese ostacolano la loro recezione in sessione. — Per interessamento degli imperiali si concede di udirli in congregazione. — Rigida dichiarazione dei sassoni sulla forma del salvocondotto ai teologi protestanti, sul valore delle precedenti deliberazioni conciliari e sulla supremazia del concilio di fronte al papa. — Analoga dichiarazione degl’inviati del VVurttemberg. — Sessione decimaquinta: si proroga la pubblicazione dei decreti giá fissati, in attesa dei teologi protestanti, e si approva un nuovo salvocondotto, concordato fra il legato e gli imperiali.]

Capitolo VI (febbraio - agosto 1552) |||
 p. 168

[Propositi del legato e dei nunzi di ultimare rapidamente il concilio. — Timoroso dell’appoggio dato ai protestanti in concilio da Carlo V, il papa inizia trattative col re di Francia. — I protestanti insodisfatti del nuovo salvocondotto. — Il concilio continua i lavori: trattazione del matrimonio. — Lagnanze dei protestanti all’imperatore, che ottiene si soprassieda da ogni azione conciliare. — Disapprovazione del papa, crucciato con Carlo V e Ferdinando anche per l’assassinio in Transilvania del cardinale Martinusio. — Sdegno dei protestanti per un sermone del Pelargo. — L’elettore di Treviri lascia