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libro terzo - capitolo iii | 55 |
e aderenze necessarie per pigliar impresa di contrastare. Se a
lui avvenisse una protestazione a dosso, o vero un decreto
come l’Interim, sarebbe la sua autoritá vilipesa da tutti. Che
non occorreva metter in conto l’opera da sé fatta nel trasferir
il concilio, e la costanza nel difendere la traslazione, perché
con la mutazione della fortuna ha mutato anco tutto il consequente quella, e le azioni di Gioanni Maria di Monte cardinale non pertenere a Giulio papa, e quelle cose che davano
riputazione a quello non esser per darla a questo. Allora
conveniva operar come operò, per mostrarsi fedele servitore
del patrone; ora, essendo senza patrone, cessar a fatto il rispetto di mostrar costanza in ben servire; ed esserne successo
un altro, che ricerca prudenza in accomodarsi. Considerava
quanto avesse dello specioso la richiesta di Cesare; poiché si
trattava di ridur Germania, quanto scandolo averebbe dato il
non udirla! Le cause che incitavano a far il concilio esser in
aperto e note a tutti; quelle che dissuadevano, esser in occulto
e note a pochissimi. Finalmente il giuramento dato e repetito
dover esser stimato; e se ben obbligava a proseguir il concilio senza prescrizione di luoco, era però certo che contra il
voler di Cesare imperatore, re di Spagna e di Napoli, principe dei Paesi Bassi e con altre aderenze in Italia, era impossibile far concilio generale; tanto che l’istesso era negar
di rimetterlo in Trento, come non voler proseguirlo. In questa parte inclinava piú, come piú conforme alla natura sua,
avida piú di fuggir le incomoditá presenti che evitar li pericoli futuri. Eleggendo questa, si liberava dalla molestia che
l’imperator li averebbe dato: quanto alli pericoli che il concilio apportava, incominciò a stimarli meno. Pensava non esser
l’istessa fortuna di Cesare allora, che giá doi anni: allora
era stimato, aspettando la vittoria, e poi ottenuta; ora si vede
che quella lí è piú di peso e difficultá. Tiene doi principi pregioni, come il lupo per l’orecchie; le cittá di Germania hanno
aperti spiriti di rebellione; li ecclesiastici sono sazi di quella
dominazione; esservi anco li domestici mali per il figlio e il
fratello e il nepote che aspirano all’imperio, negozio che li