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84 l'istoria del concilio di trento


la risposta che fará alle lettere regie; e proibisce alli notari di poter far istromento della presente azione, salvo che giontamente col secretario del concilio. Né restando altro che fare, fu finita la sessione. Dimandò poi l’abbate documento dell’azione, ma non lo potè ottenere.

Quando da Termes fu protestato in Roma, quantunque quell’atto non passasse a notizia de molti, fu creduto che il pontefice dovesse differir il concilio, il quale celebrato, repugnando una nazione tanto principale, non poteva se non partorir nove divisioni. Il pontefice in questo ingannò il mondo, non per desiderio di far concilio, ma non volendo nella dissoluzione mettere del suo; risoluto che, se si fosse separato senza di lui, averebbe con bocca aperta risposto, a chi l’avesse di novo richiesto, d’aver fatto la parte sua e non voler saperne altro. Ma la protestazione fatta in Trento in luoco cosí conspicuo si pubblicò immediate per tutto con ogni particolare, e porse materia di ragionamenti. L’imperiali l’avevano per una vanitá, dicendo riputarsi sempre legittimo l’atto della maggior parte dell’universitá, quando la minor, chiamata, non ha voluto o non potuto intervenire; che al concilio tutti sono chiamati, e li francesi averebbono anco potuto andare senza passar per le terre del papa: ma quando no, la sua assenza non derogar al concilio, poiché non sono sprezzati, anzi invitati. Si diceva in contrario che non era invitare il chiamare in parole ed escludere in fatti; e quanto alle terre del papa, potersi andar a Trento di Francia senza di lá passare, ma non potersi senza transitare per quelle dell’imperatore: e la maggior parte allora aver forse l’intiera autoritá, non potendo la minor comparire; quando taccia, presupponendosi consenziente, e, se non vuol, avendosi per contumace; ma se protesta, vuole il luoco suo e, massime quando l’impedimento viene da chi la chiama, non poter esser valida l’azione in assenza sua.

E li conseglieri del parlamento di Parigi dicevano anco qualche cosa di piú: cioè esser vero che si trasferisce l’autoritá di tutta l’universitá nella maggior parte, quando la causa