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libro settimo - capitolo i 19


sia impresso, cosí nel rimanente furono di varie opinioni, dicendo alcuni che in tutti li sacri solamente, altri in tutti sette: le qual opinioni da san Bonaventura sono stimate tutte probabili. Ad alcuni piaceva la distinzione di Durando, che intendendo per carattere una potestá di far alcun effetto spirituale, il solo sacerdozio l’ha, che solo può far opera spirituale di consecrare e rimetter li peccati; gli altri non l’hanno, poiché le operazioni loro sono corporali, e cosí bene sono fatte dagli ordinati come da’ laici, eziandio senza minimo peccato veniale. Ma se per carattere s’intende una deputazione ad un speciale ufficio, cosí tutti li ordeni hanno il carattere proprio. A questi era opposto che fosse l’opinione luterana contenuta nel primo articolo, e però era necessario affermar in tutti un carattere proprio e indelebile. Non mancò chi voleva trovarlo anco nella prima tonsura. L’argomento di questi fu perché non si reiterano manco nel degradato, come bisognerebbe fare in quelli che non lasciano carattere impresso, e perché con questa l’uomo era ascritto al chiericato e partecipe delle esenzioni e immunitá ecclesiastiche; né sarebbe possibile sostentar che il chiericato e l’immunitá siano de iure divino, se non dicendo che la prima tonsura sia di divina instituzione. Del vescovato, maggior fu la controversia; e si rinnovò la questione se è uno degli ordini, perché avendo due proprie operazioni cosí insigni, confermare e ordinare, è necessaria la potestá spirituale che è il carattere, senza la quale l’ordinazione o confermazione non averebbono il suo effetto. Li prelati che stavano ad udire erano pieni di tedio, sentendo tante difficoltá, e prestavano l’orecchia grata a quelli che dicevano doversi tralasciare e parlar in termini universali: non senza mormorazione del li frati, che si stomacarono, udendo e vedendo in loro disposizione pel difinire articoli e prononciar anatemi senza intender le materie, e aborrendo chi gliele esplicava.

Nel sesto articolo tutti con una voce dannarono li luterani d’aver detratto alle onzioni e ceremonie nel conferir li ordeni: volevano alcuni che fossero distinte le necessarie, che appartengono alla sostanza del sacramento, sí come nel concilio