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l'istoria del concilio tridentino |
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fiorentino fu fatto, e si dechiarasse eretico chi senza di quelle
asseriva potersi dare o ricever l’ordine: e quanto alle altre,
con universali parole fosse condannato chi le chiamava perniciose. Per questo molta contenzione nacque, qual fossero le
necessarie, e quali le aggionte per maggior decoro o devozione.
Parve che molto al proposito parlasse Melchior Cornelio portughese, il quale considerò esser cosa certa che li apostoli
nell’ordinare usavano le imposizioni delle mani, sí che mai
nella divina Scrittura si legge alcuna ordinazione senza questa
cerimonia; quale nelli tempi seguenti anco tanto fu stimata
essenziale, che l’ordinazione veniva con quel nome chiamata;
con tutto ciò Gregorio IX la dice rito introdotto dagli apostolici; e molti teologi non l’hanno per necessaria, se ben altri
sono di contraria opinione. L’onzione ancora si vede, dalla
decretale d’Innocenzio III in questa materia, che in tutte le
Chiese non era usata; e li celebri canonisti Ostiense, Giovanni
Andrea, l’Abbate e altri affermano che il papa può ordinare
un prete con la sola parola, dicendo: «Sii sacerdote»: e quel
che piú importa, Innocenzo, padre di tutti li canonisti, dice
universalmente che se non fossero le forme ritrovate, basterebbe che l’ordinatore dicesse: «Sii sacerdote», o altre parole
equivalenti, perché le forme che si osservano la Chiesa le ha
ordinate dopo. E per queste ragioni il Cornelio consegliò che
non si parlasse di ceremonie necessarie, ma solamente fossero
condannati quelli che le hanno per superflue o perniciose.