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20 l'istoria del concilio tridentino


fiorentino fu fatto, e si dechiarasse eretico chi senza di quelle asseriva potersi dare o ricever l’ordine: e quanto alle altre, con universali parole fosse condannato chi le chiamava perniciose. Per questo molta contenzione nacque, qual fossero le necessarie, e quali le aggionte per maggior decoro o devozione. Parve che molto al proposito parlasse Melchior Cornelio portughese, il quale considerò esser cosa certa che li apostoli nell’ordinare usavano le imposizioni delle mani, sí che mai nella divina Scrittura si legge alcuna ordinazione senza questa cerimonia; quale nelli tempi seguenti anco tanto fu stimata essenziale, che l’ordinazione veniva con quel nome chiamata; con tutto ciò Gregorio IX la dice rito introdotto dagli apostolici; e molti teologi non l’hanno per necessaria, se ben altri sono di contraria opinione. L’onzione ancora si vede, dalla decretale d’Innocenzio III in questa materia, che in tutte le Chiese non era usata; e li celebri canonisti Ostiense, Giovanni Andrea, l’Abbate e altri affermano che il papa può ordinare un prete con la sola parola, dicendo: «Sii sacerdote»: e quel che piú importa, Innocenzo, padre di tutti li canonisti, dice universalmente che se non fossero le forme ritrovate, basterebbe che l’ordinatore dicesse: «Sii sacerdote», o altre parole equivalenti, perché le forme che si osservano la Chiesa le ha ordinate dopo. E per queste ragioni il Cornelio consegliò che non si parlasse di ceremonie necessarie, ma solamente fossero condannati quelli che le hanno per superflue o perniciose.