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libro settimo - capitolo ii


congiozione di quei prencipi per molti rispetti, e massime per il re di Boemia, che in molte cose s’era mostrato alieno da lui. Né meno sospetta gli era la destinazione del conte di Luna, il quale non poteva ritrovarvisi se non terminata la dieta di Francfort; la qual, perché almeno sarebbe durata sino in fine dell’anno, porgeva congettura che il re avesse animo di mandar il concilio molto in longo. Ma ricevuto l’ultimo avviso dalli legati, restò piú perplesso, vedendo anco li prelati, eziandio li suoi medesimi, come congiurati a prolongarlo per li intempestivi uffici, quantunque anco li loro interessi ricercassero l’ispedizione. Propose le lettere in congregazione dei cardinali, ordinando che si pensasse al modo piú di ovviare ad una infinitá d’imminenti difficoltá, che come levarsi la noia presente; poiché quanto il concilio piú procedeva inanzi, tanto era piú difficile da maneggiare; né si poteva da Roma per la lontananza dar ordine, che gionto lá non fosse intempestivo: cosa che, andando alla longa, averebbe causato qualche gran male. Si dolse che li oltramontani fossero uniti a prolongarlo per propri interessi: l’imperatore per gratificar li tedeschi, a fine di far elegger il figlio re de’ romani; Francia per potersene valer in caso di accordo con gli ugonotti; Spagna per li suoi rispetti di tener in speranza li Paesi Bassi. Raccontò tutte le difficoltá che nascevano per li vari interessi delli prelati in concilio, li fini che si scoprivano nelli spagnoli, e quello che si intendeva delli disegni de’ francesi che si aspettavano.

In questi medesimi giorni mandò il re di Francia l’abbate di Manna espresso a Roma, per dar conto al pontefice della risoluzione sua d’accettar li decreti del concilio, e dell’andata del Cardinal di Lorena, accompagnato da numero de vescovi, al concilio, per proponer li modi di riunir la religione nel suo regno, avendo giudicato il re e il suo conseglio che nessun fosse piú sufficiente a quel carico che lui, cosí per dottrina, come per esperienza. Il papa con molta ampiezza di parole mostrò di aggradir la risoluzione cosí del mandar il cardinale,

come di dar intiera esecuzione ai decreti del concilio; promise che li legati e padri riceverebbono li prelati francesi con


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