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Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/69

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libro settimo - capitolo iv


non sapendo prima la volontá di Sua Maestá: dandoli anco ordine d’avvisarlo se alcuno delli prelati facesse poca stima dell’avvertimento o fosse renitente nell’eseguirlo, essendo mente del re che stiano uniti in devozione di Sua Santitá: e occorrendo li spedisca corrieri espressi. Granata, uno di quelli, rispose non aver avuto mai intenzione di dir cosa contra il pontefice, e aver giudicato che quanto diceva per l’autoritá de’ vescovi fosse a beneficio di Sua Santitá, tenendo per certo che, diminuendosi l’autoritá loro, si dovesse diminuir l’obedienzia alla santa sede, benché egli per la sua vecchiezza sappia non doversi trovar a quel tempo; che l’opinion sua era cattolica, per quale averebbe sofferto di morire; che vedendo tanta contrarietá, stava mal volontieri in Trento, aspettando poco frutto; e che perciò aveva dimandato licenza a Sua Santitá e a Sua Maestá, desiderando molto di ritornarsene; che nel suo partir di Spagna non aveva ricevuto altro comandamento dal re e da’ suoi ministri, se non di aver mira al servizio divino e alla quiete e riforma della Chiesa, al che anco aveva sempre mirato; che credeva non aver contravvenuto alla volontá del re, se ben non faceva professione di penetrarla; ma ben sapeva che li principi, quando sono ricercati, e massime da’ ministri, facilmente compiacciono di parole generali. Segovia anco rispose l’animo suo mai esser stato di dir cosa alcuna in desservizio di Sua Santitá, ma che non poteva piú ridirsi, tenendo d’aver detto veritá cattolica: né poteva dir piú di quello che aveva detto, non avendo dopo né piú visto né studiato altra cosa intorno tal materia. Si ritirarono poi tutti insieme, e spedirono alla corte un dottore familiare di Segovia, con istruzione d’informar Sua Maestá che non potevano esser ripresi né essi né altri prelati se non sapevano secondare i pensieri di Roma, perché non potevano proponer cosa alcuna, ma solo dir il parer proprio sopra le cose proposte dalli legati, come ben era noto a Sua Maestá; che sarebbe cosa troppo ardua volerli interrogare e obbligarli a rispondere contra quello che in conscienzia sentono; esser sicuri che offenderebbono Dio e Sua Maestá quando altrimenti facessero; non poter esser ripresi