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lettere di fra paolo sarpi. 121

e l’istesso dubbio ha l’ambasciador d’Inghilterra: ma si pensa, da chi dovrebbe, così poco alle cose, che quello che succede bene, avviene per caso.

In Austria le cose sono in gran confusione. Quelli della Confessione Augustana, fondati sopra parole (dicono) date loro dall’arciduca Matthias, hanno aperte le loro chiese. Matthias, ad istanza del legato e del vescovo di Vienna, pensò ritrattare questa innovazione; fece imprigionare un barone che si trovava in Vienna: onde s’unirono in numero di centottanta nobili dell’Austria inferiore, e gli presentarono una supplica, assai alta di parole. In conclusione, il barone fu liberato, le chiese restano aperte, la nobiltà è in moto nell’Austria superiore, e la nobiltà della stessa fazione s’è impadronita della fortezza di Linz, metropoli. Il legato s’aspetta di giorno in giorno in Italia: il che se sarà, questa sarà la prima legazione che da qualche secolo in qua sia ritornata senz’aver fatto effetto. S’intende anche, che la nobiltà romana sia in gran sospetti per le inquisizioni che si fanno contra molti di loro di aver accettato banditi; di che vengono fatti discorsi assai: ma, secondo il costume, credo che lo inferiore sottogiacerà.

Di Venezia, il 30 di settembre 1608.




XXXVI. — A Giacomo Lescassier.1


Le lettere di V.S. eccellentissima del 6 settembre da me ricevute fin dall’altrieri, mi hanno sco-


  1. Edita in latino (Op. di F. P. Sarpi ec., tom. VI, pag. 38.)