Pagina:Sarpi - Lettere, vol.1, Barbèra, 1863.djvu/202

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142 lettere di fra paolo sarpi.

pratico appuntino, e desidero averne molte in pronto per giovarmi di una forma che possa più agevolmente accomodarsi alla materia. Non potrò mai renderle grazie abbastanza. Prego Dio che co’ suoi doni la ricompensi di quanto io le devo. Con che ponendo fine a questa lettera, cordialissimamente auguro alla S.V., e a’ miei signori Gillot e Casaubono, salute.

Venezia, 25 novembre 1608.




XLI. — Al signor De l’Isle Groslot.1


Ho ricevuto insieme le due di V.S. delli 17 e delli 30 ottobre, siccome ella ha previsto che doveva succedere. Alle quali rispondendo a passo a passo, dirò prima quanto al libro De studiis Jesuitarum, ch’essendo essi sottilissimi maestri in mal fare, è cosa credibile che le arti loro siino varie, come varie le regioni dove trattano: per il che, se bene rispetto alla loro conversazione in Italia si possi credere che non passino tanto oltre in mal fare, tuttavia li tengo per uomini che, se il loro bisogno porterà, siino atti a far cose peggiori ancora. Ma se l’autore del libretto confermerà quanto dice con riscontri che faranno apparire la verità manifesta, sarà beneficio universale.

Ho ricevuto Les Plaidoyers di Dolé, Chesnil e Arnauld, che mi sono stati gratissimi, non avendoli più veduti. Le franc et libre discours l’ho veduto, e l’ho appresso di me di già; siccome anco le sup-


  1. Edita nella raccolta di Ginevra ec., pag. 94.