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172 | lettere di fra paolo sarpi. |
sì gran tempo occulto a voi che siete tanto vicini! Voglia Iddio che le trame spagnuole si ordiscano contro i soli Batavi, nè prendano di mira voi stessi; perocchè quanto a noi, ci è già dato per tradizione il titolo d’imbecilli.
Di questo scambio di lettere io le devo, eccellentissimo Signore, le massime grazie; come altresì la prego di continuarmelo, ed onorarmi de’ suoi comandi. Del che niuna cosa potrebbe venirmi più grata.
Stia sana.
- Venezia, 23 dicembre 1608.
XLIX. — ........1
Il signor Niccolò Contarini ed io abbiamo pensato, per far più oscura la nostra cifra, che alli nomi propri nostri, li quali saranno li Rossi (Cattolici) già convenuti, s’aggiunga ad libitum; come dicendo Cesare Giustiniano (re di Francia) o Pavolo Pavulani: la qual famiglia sarà come un nulla. Ora, se bisognerà, per oscurar più, nella stessa lettera si varierà: ed ora si dirà Terzi (Savoia), come per esempio Morosini; ora Terzi Quirini. Tanto m’occorre dirli per questa seconda, e gli bacio le mani.
- Di Venezia, li 23 dicembre 1608.
- ↑ Inedita, dagli Archivi di Venezia; e trovasi senza, alcuna direzione, a pag. 53 del Codice Tiepolo.