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340 | lettere di fra paolo sarpi. |
tazione delli principi. Il mancamento di denari credo certo importi molto; ma forse importa più il mancamento di concordia. Si susurra che già il marchese di Brandeburgo si rimetta al langravio d’Assia; e che il palatino di Neuburgo possa venire a qualche accordo coll’arciduca, importa molto, chè la loro unione non ha capo. L’elettor palatino non ha quanta sanità basti; e quelli che hanno attitudine, non hanno riputazione. Alcuni credono che il principe Cristiano d’Anhalt sia mandato là (che sarebbe buona provvissione); ma non lo credo. Si va credendo da alcuni che il re di Francia, il quale si mostrava tutto per quei principi, adesso se ne ritiri, e voglia fare il mediatore. È gran prudenza in chi ha acquistato la riputazione, non si commettere all’arbitrio della fortuna: se non che alle volte là s’incontra il male, dove si crede fuggirlo.1
Pare che Leopoldo2 sia per partire da Giuliers, e cedere luogo al coadiutore di Colonia: cosa interpretata da alcuni a favore della Spagna; da altri a favore di Francia. La Germania adesso è vicina ad una crisi; o di riacquistare la sua riputazione, o di confermarsi nel letargo invecchiato da tanto tempo. In Ispagna è stato presentato un memoriale al re, contenente che il governo del duca di Lerma
- ↑ Qualcuno tra quei che meditano, potrebbe vedere qualche somiglianza tra quell’Enrico di Francia, sì bene intenzionato e prudente, e un grandissimo personaggio dei giorni nostri. Quando ciò sia, dovrebbe l’ultimo dei nominati degnare d’alcuna e non molto fuggitiva considerazione queste profetiche parole dell’italiano Fra Paolo.
- ↑ Arciduca d’Austria, fratello di Rodolfo e di Mattia, e solo fra i suoi benaffetto all’imperatore; com’è detto al principio della Lettera CXI.