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lettere di fra paolo sarpi. | 349 |
maltesi, non fiorentini. Va attorno una certa fama, che venga in Italia un certo Colloredo mandato dall’imperatore per pigliar il ritratto della terzogenita di Savoia, volendo trattar matrimonio con esso lei. Se questo è vero, quella principessa avrà fatto un differente cambio di contratto, passando da un figlio di conte ad un imperatore. Però aspetteremo anco il terzo,1 poichè si può credere che questo non sii per servire ad altro che, all’imperatore, per divertire la trattazione di re de’ Romani;2 e al duca di Savoia, l’andata del principe Filiberto in Ispagna.
Delle cose di Cleves vengono qui avvisi non molto buoni per quei principi confessionisti; poichè li popoli cominciano a pensare a neutralità: così si tiene che si sii dichiarata la città di Duren. A’ 9 ottobre passato, arrivò a Bruselles ordine di Spagna di aiutar Leopoldo, con tal circospezione però, che la tregua non si rompa: per il che pare che, aggiunto qualche aiuto di sottomano a quello che Leopoldo potrà avere dagli ecclesiastici e cattolici di Germania, possa sostenersi compitamente; sebbene ha mandato in Ispagna Stingel (per quanto si crede), per ottenere risoluzione meno clausulata. La separazione del duca di Sassonia dagli altri principi, sarà causa infine di fargli perdere. Si farà una loro riduzione a Eidelberga, alla quale il re di Francia manda un ambasciatore. Già pareva che quel re