Pagina:Sarpi - Lettere, vol.1, Barbèra, 1863.djvu/440

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380 lettere di fra paolo sarpi.

somme alli principi in pagamento di debiti che ha con essi loro per le genti che menò già in Francia il duca di Due Ponti. Ma la partita del principe di Condé con la moglie,1 rende molta meraviglia a tutti. È cosa certa ch’egli sii giunto prima in Anversa, e poi a Bruselles: è cosa, certo, di grande conseguenza. So questo particolare, che li padri Gesuiti esclamano contro di lui — tolle, crucifige, — non so se per adulare,2 o per odio che portano al padre ed all’avo. Li quali Gesuiti hanno ottenuto dal pontefice un’abbazia di monache di 24,000 franchi di entrata, appresso Besiers in Linguadoca: a che il clero francese si oppone, ma dubito invano; così sono fortunati in quel regno.

Ho fatto tradurre e letto con diligenza la confessione boema, che già V.E. mi mandò: della quale le debbo dire, che è composta da persone molto dotte e molto prudenti, poichè tratta tutti gli articoli in tal maniera, che li Luterani possono dire esser secondo le loro dottrine, e li Calvinisti similmente seconda la loro; con parole e sensi così bene accomodati, che nessuna parte può dire che vi manchi niente della dottrina sua, nè alcuno si può dolere che l’altra sii avvantaggiata. Io confesso di non aver visto scrittura così discreta e prudente; e veggo che codesti dormiglioni vigilano però nell’importanza: per me, li ammiro. M è stato molto caro d’intendere come abbino composto il lor concistoro di


  1. Vedi la nota a pag. 369.
  2. Cioè, per adulare al re. I principi di Condé, per avversione al ramo regnante in Francia e coll’intento, come credettesi, di supplantarlo, eransi fatti fautori principalissimi della fazione ugonotta.