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382 lettere di fra paolo sarpi.

lano, che il re mandi in quella città il re di Fez. Se questo è vero, non può esser altro, salvo che un voler levar le gelosie al re di Marocco: adunque un volersi implicar altrove.




CXVI. — Ad Antonio Foscarini.1


Se adesso non nasce controversia alcuna con Roma, terrò bene che mai più in questo pontificato non ne potrà nascere. Il Consiglio de’ Dieci ha condannato a morte un prete Marchiano, d’età d’anni ventotto, che stava in una chiesa vicino alle Gamberare, per assassinamenti e violenze fatte alle case e alle strade: uomo di scellerata natura. Fu condannato il mercoledì, e fu mandato al patriarca il ministro che lo ricercasse della degradazione. Rispose il patriarca d’essere molto ben contento; ma dopo due giorni mutò pensiero, e negò di volerlo fare, allegando sue indisposizioni. Fu molto ben considerato in Consiglio quanto sarebbe importato se con tal maniera si avesse potuto impedire la risoluzione di tal Consiglio, e fu deliberato di eseguire la sentenza senza degradazione; e così sabato fu eseguita.

La degradazione è una pura cerimonia che non ha niente di essenza; perchè, secondo la dottrina della Chiesa romana, al degradato non si possono


  1. Edita dal Bianchi-Giovanni, nella raccolta di Capolago, pag. 197. Quivi essa porta, invece, la data del dì 22 d’ottobre; la quale, per ciò al mese riguarda, non esitammo a mutare, vedendo come in questa ripetansi le cose stesse già scritte al Priuli sotto il 25 decembre; e considerando come la condanna e il supplizio del “prete Marchiano,„ nell’ottobre anzidetto, non fossero ancora avvenuti.