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Pagina:Satire (Orazio).djvu/30

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Messio all’incontro il ricercò se appesa
Avesse in voto la catena a i Lari.
Bench’ei tenesse di scrivan l’ufficio,
Non i suoi dritti la padrona avea
95Su lui perduti; e domandògli in fine
Perch’ei fosse fuggito, essendo assai
Per lui gracile e nano una ogni giorno
Libra di farro a disfamarsi. In somma
Con gran piacer si prolungò la cena.
100Tirammo diviato a Benevento,
Dove l’oste a girare una spiedata
Di magri tordi affaccendato, corse
Gran rischio di bruciar; poichè la fiamma
Per la vecchia cucina alto vagando
105S’affrettava a lambir le travi e il tetto.
Veduto avresti allor padroni e servi
Tutti affannati per salvar la cena,
E in un bramosi d’ammorzar l’incendio.
Qui comincia a scoprir Puglia le sue
110Riarse da Garbin note montagne,
Dalle quai non avremmo unqua potuto
Trar fuori il piè se alloggio non ne dava
La prossimana villa di Trevico,
Ove a noi fè lagrimar gli occhi il fumo