Pagina:Satire (Orazio).djvu/92

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

94

D’una ranocchia assente, un che salvossi
Corse alla madre, e le narrò che grossa
Belva schiacciati i suoi fratelli avea.
Ella cercò quant’era grande, e tutta
480Gonfiandosi diceva: è così fatta?
― No, molto più. ― E così? Vie più la madre
Gonfiando sè medesima, il figlio disse;
No, se tu crepi ancora, tu non l’agguagli.
Da te non lungi va questo ritratto.
485S’arroge che fai versi (e questo è un olio
Giugnere al fuoco), e s’ebbe mai giudizio
Uom che versi compose, ancora tu l’hai.
Io non rammento la tua rabbia orrenda.
Or. Ehi basta. Dam. Quel tuo lusso oltra le forze
490Esorbitante. Or. Damasippo, bada
A’ fatti tuoi. Dam. Mille amoracci. Or. O pazzo
Maggior di me, rispetta un ch’è minore.