Pagina:Satire (Orazio).djvu/94

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20E callosi han nel tuorlo un pulcin maschio.
Il cavolo cresciuto in suolo arsiccio
Più gustoso è di quel che vien negli orti
Vicini alla Città. Scipito erbaggio
Quello è che a forza d’innaffiarlo cresce.
25Se repentino un ospite sul tardi
Ti sopravvien, perchè tiglioso e duro
Il pollame al palato non riesca,
L’affoga entro il falerno all’acqua misto:
In tal guisa divien tenero e frollo.
30Di quanti nascon funghi i pratajoli
Sono i miglior; degli altri è mal fidarsi.
Chi salubre passar desìa l’estate,
Dia fine al desinar con more negre,
Ma colte pria che le riscaldi il sole.
35Mischiava Aufidio al mel falerno brusco,
E mal facea, perchè a digiun sol dee
Nelle vene introdursi un blando umore.
Meglio è perciò col dolce vin melato
Le viscere irrigar. Quand’è ritroso
40A scaricarsi il ventre, ogni imbarazzo
A disgombrarne gioveran lumache,
Picciole cappe e romici non senza
Un buon biccher di bianco vin di Coo.