Pagina:Schiaparelli - Scritti sulla storia della astronomia antica, II, 1926.djvu/158

Da Wikisource.

presso i greci 147

manifestarsi indizi certi soltanto verso la metà del secolo che precedette l’èra volgare; mentre Apollonio, autore di eleganti teoremi sugli eccentrici e sugli epicicli, visse circa un secolo e mezzo prima, essendo stato contemporaneo d’Archimede, e soltanto di lui un poco più giovane1. — Noteremo in secondo luogo, che il problema di trovare «in qual modo per mezzo di movimenti circolari ed uniformi si potrebbero rappresentare i fenomeni» proposto dai Pitagorici secondo Gemino, identico nella sostanza a quello che Eudemo fa proporre da Platone, «con quali supposizioni di movimenti regolari ed ordinati si potessero rappresentare i fenomeni osservati nei movimenti dei pianeti». — Ora se all’epoca di cui qui si discorre (suppongo intorno all’anno 365 o non molto prima; Eudosso che sciolse il detto problema col mezzo delle sfere omocentriche morì ancor giovane intorno al 355) i Pitagorici ne avessero già data una soluzione plausibile per mezzo degli eccentri e degli epicicli, Platone non l’avrebbe certamente ignorata, e non avrebbe proposto una seconda volta lo stesso problema quasi nei medesimi termini. Ne concludiamo, che i Pitagorici a cui si allude non potevano essere, nè i veri primitivi discepoli di Pitagora, nè i posteriori sino a Filolao, e neppure i contemporanei di Filolao (che fu circa mezzo secolo piu vecchio di Platone); ma si devono cercare fra i coetanei di Platone o nel tempo che immediatamente gli succedette. Infatti se queste ipotesi fossero state pubblicate vivendo ancora Platone, ei ne avrebbe molto probabilmente riconosciuta l'importanza, e sopratutto non sarebbe stato indotto a tornare nei suoi ultimi anni alla antica ipotesi dei Fuoco centrale; ipotesi che poteva esser buona per Filolao, ma dopo i lavori di Eudosso non poteva più esser considerata come sufficiente. Noi siamo così condotti all’epoca di Filippo Macedone e di Alessandro (347-330), durante i cui regni le scuole pitagoriche si vennero poco a poco ingloriosamente estinguendo, lasciando il nome

    Entwicklung, vol. VI della 3a edizione, pp. 79-98. Beegk però era di opinione contraria... Die Pythagoreische Schule ist niemals erloschen... vedi le sue Memorie postume pubblicata a Lipsia nel 1883 col titolo: Fünf Abhandlungen zur Geschichte der griechischen Philosophie und Astronomie p. 149.

  1. F. Hultsch, notizia su Apollonio in Pauly Wissowa, Real-encyclopädie der classischen Altertumswissenschaft.