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tutta la sua disquisizione sulle iscrizioni di Dendera, ma Iside, alla quale spesso viene identificata Sothis.

«Nemmeno trova giustificazione nelle iscrizioni ciò che il Brugsch dice, che la dea Sotliis di Elefantina ha parte principale nella celebrazione del principio della inondazione del Nilo1. Il fatto è che Sothis di Elefantina è assai raramente nominata, e invece la parte principale, anche per il principio dell’inondazione del Nilo, è fatta ad Iside-Hathor. Certo però Iside-Hathor va presa qui nel suo senso astronomico; e forse questo diede origine alla inesattezza del Brugsch qui notata.

«Lo stesso Brugsch, alla pagina 325 del suo Dizionario geografico dell’antico Egitto, parla di una dea Nubit adorata nel basso Egitto, e nominata sopra un sarcofago proveniente da Sais: di questa nulla si sa, se abbia o no attinenza diretta con Sothis.

«Malgrado le accennate riserve, io credo che l’equazione Nubit=Sothis, per quanto non mai direttamente affermata, pure si possa ragionevolmente indurre; e si possa supporre che realmente per gli Egiziani il colore di Sothis si avvicinasse a quello dell’oro. Probabilmente il colore poteva variare secondo l’altezza della stella sull’orizzonte e secondo la stagione; in Egitto la coloritura del paesaggio è assai diversa secondo le ore e le stagioni a motivo dei vapori, e a seconda della maggiore o minore purezza dell’atmosfera; e ciò in una misura anche maggiore che da noi».


Fin qui il dotto e cortese Professore del Museo di Torino. Come si vede, da queste iscrizioni, malgrado il loro numero, non è possibile ricavare alcuna indicazione positiva circa il color bianco di Sirio. Forse di qualche maggior peso è l’argomento negativo, che esse danno circa il color rosso della medesima stella. Se infatti Sirio fosse stato più rosso di Marte (siccome dovremmo ammettere stando all’autorità di Seneca), sembra difficile, che qualche indizio non avesse a trovarsi di ciò nelle iscrizioni. In questa opinione siamo confermati considerando il caso parallelo di Marte e il modo con cui gli Egiziani si sono comportati rispetto a questo pianeta. Nel medesimo tempio di Dendera, e precisamente nelle due cele-

  1. Cf. Brugsch, Religion und Mythologie der Aegypter, p. 301.