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astro-meteorlogici degli antichi 239

dal vertice dell’ombra; onde notando successivamente di giorno in giorno i luoghi ove ciò avviene, non solo si potranno facilmente stabilire con qualche approssimazione le epoche dei due solstizi, ma anche si potrà fissare con segnali lungo quella linea il luogo occupato dal vertice dell’ombra in tante epoche intermedie quante occorrono. Il ritorno periodico di esso vertice al medesimo punto permetterà di stabilire senza troppo grave errore il principio dell’anno in modo invariabile, e di seguire pel corso del medesimo le vicende delle stagioni e dei fenomeni atmosferici.

Un tale sistema di osservazioni esclusivamente solari non fu praticato dai Greci, nè allora nè poi. Le osservazioni gnomoniche e la loro applicazione alle divisioni minori dell’anno suppongono uno studio continuato, nozioni di geometria, e sopratutto uno spirito d’investigazione metodica dei fatti naturali, che in nessun tempo fu molto diffuso nelle classi popolari. Tuttavia è indubitato, che se non le divisioni minori dell’anno, almeno i due punti più fondamentali di esso, cioè i solstizi, in epoca assai remota furono osservati in Grecia. Nell’Odissea il pastore Eumeo, narrando ad Ulisse le proprie avventure, descrive l’isola di Syros sua patria, dove si vedono le conversioni del Sole, ὄθι τροπαὶ ἤελίοιο (libro XV. v. 404). Il qual passo così è tradotto dal Pindemonte:

Cert’isola, se mai parlar ne udisti,
Giace a Delo di sopra, e Siria è detta,
Dove segnati del corrente Sole
I ritorni si veggono.

Si allude qui manifestamente all’osservazione dei solstizi, presa coll’aiuto di un gnomone o di altra cosa equivalente, come la vetta di un monte, il fastigio di un edifizio, una colonna, od anche un semplice foro praticato nella parte superiore di una camera chiusa, al modo dei gnomoni che eressero Cassini in Bologna, e Toscanelli in Firenze. Fu ad ogni modo una struttura durevole e monumentale, perchè di questo apparato solstiziale od eliotropio (come fu detto di poi) l’esistenza si prolungò per più secoli fino ai tempi istorici, come più sotto si vedrà. È stato congetturato con molta verosimiglianza, che questa non fosse un’invenzione dei Greci, ma loro venisse dall’Asia e probabilmente da Babilonia per mezzo dei navi-