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116 S E C R E T I
mazza i pidocchi e lendini, leva la puzza sotto le braccia e quelle di piedi: et scrivendo con essa sopra la carta bianca non si conosce, et accostandola bene al fuoco si scuoprono le lettere negre come se fusser scritte con l'inchiostr; et è buona anco a molte altre cose belle, et utili, lequali leggendo si intenderà. Cap. XIX.
TOgliete aceto forte prima distillato per
boccia di vetro col suo capello, e recipiente, libre
quattro, non potendo havere, overo fare detto
aceto distillato, torre aceto commune, di qual
sivoglia colore, percioche egli chiarisce che pare
distillato, mettendovi dentro il litargirio: e posto
che lo haverete in fiasco di vetro che non sia
pieno affatto, macinate sottilmente il litargirio (et
quando dico litargirio semplicemente, s'intendesi
d'oro come d'argento) e passatelo per pezza di
lino dentro una scatola, si come fanno gli spetiali
perche quanto più è sottile, tanto è migliore, e piu
presto si dissolve nell'aceto: del quale ne metterete
nel fiasco con detto aceto libre due, voltando
è rivoltando poscia il fiasco sottosopra piu volte
al giorno, tenendo la palma della mano alla bocca
del fiasco, acciò non versi l'aceto; altramente
si condensarebbe, e si farebbe litargirio duro
come una pietra nel fondo del vaso, il quale
difficilmente poi si dissolverebbe dall'aceto: e questo
si farà per tre giorni continoui perche in questo
tempo
Aceto composto con il targirio simile a quello stillato per campana.