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222 | scuola normale femminile |
come due gazze. Onde, quell’apparizione equivalse quella di una duplice testa di Medusa. La stessa maestra si confuse:
— Non si lavora molto, mi pare? — osservò la gobba, con il tono acre della zitella dispettosa.
— Da un pezzo, queste signorine non si dànno pensiero del cucito, — continuò la marchesa pedante — esse vogliono diventare troppo sapienti....
— Il programma è un po’ pesante.... — osò dire la maestra.
— Se continua così, noi riferiremo, — disse la gobba.
— Noi riferiremo, — confermò la marchesa.
E principiarono il giro nella classe: in fretta molte tavolette erano state arrovesciate, per fingere che si cucisse.
— Lei, Borrelli, perchè non cuce? — chiese la gobba, dal mento pieno di peli bigi.
— Io sono dispensata dal cucito, per malattia agli occhi.
— Dove è il certificato?
— A casa, naturalmente: e un altro l’ha il direttore. —
— Se si fanno far tutte il certificato, bisognerà riferire. —
E passarono avanti.
— Signorina Mazza, lei cuce senza anello da cucire?
— L’ho perso, signora ispettrice.
— Lei si bucherà il dito: e potrebbe essere più attenta ai suoi arnesi. —
Luisetta Deste tossiva, come se affogasse: vedendo