Pagina:Serao - Il romanzo della fanciulla, R. Bemporad & figlio, Firenze, 1921.djvu/280

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mariti, i due fratelli Mosca: ora piglia il terzo, e così tutte le ricchezze di casa Mosca passano in casa Orlando. Vieni: noi ci andremo, la comare Grazia vuole presentarti a mammà, cerca di piacerle, non dirle nulla, ma sta serio.

— Posso far la corte alla comare Grazia?

— Nossignore, insolente!

— Allora a tua zia Olimpia, così simpatica?

— Niente affatto, signor birbone!

— E che farò? Con chi discorrerò, per non farti arrabbiare? Mi attaccherò alla tua matrina, Mimì: è vecchia abbastanza, non ti pare?

— Zitto! — disse la biondina, guardando la finestra dalla persiana verde.

Ma la matrina non si mosse, non dette segno di vita, non un fremito l’agitò, per la crudeltà di quei due innamorati. Non era forse stata felicemente crudele, anche lei, nel tempo, nel passato che era fuggito via, velocemente?

— Che dirò alla mamma tua, per farle piacere, Mimì?

— Parlale dei figliuoli: non vuol sentire altro.

— Le parlerò di te: le dirò che ti amo.

— Tu sei matto, Federì: parlale dei maschi.

— A chi vuol più bene?

— Vuol bene a tutti.

— Non è Gaetanino, che preferisce?

— No, no, ci ama tutti egualmente. Parlale di Ferdinando che è al Collegio militare di Napoli, e vi ha preso la cifra reale, la settimana scorsa, o di Carluccio che è il più bello di tutti....