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la mano tagliata. | 101 |
— Ah! siete un innamorato perfetto.
— Io sono, sì, innamorato, — dichiarò Ranieri Lambertini — ma la terribile condizione in cui ci troviamo, la mia fanciulla ed io, ci consiglia a non aggravarla di più.
— Così grave?
— Gravissima, — disse Ranieri, seriamente.
— Mi sembra, però, che essa non vi preoccupi: vi ho visto allegro, brioso....
— Sì, naturalmente. Sono amato dalla più bella creatura del mondo....
— Ma non potete averla....
— L’avrò, l’avrò! — disse baldanzosamente Ranieri.
— Capisco che gli innamorati vincono tutto!
— Sì: giacchè, alla fine, tenteremo il rimedio estremo.
— E quale?
— Fuggiremo insieme.
— E perchè non lo avete già fatto?
— Ella non voleva: è buona, è onesta. Ma ci dovremo arrivare! I pericoli che ci circondano sono troppo grandi.
— I pericoli? — domandò con curiosità Roberto Alimena che, oramai, s’interessava a tutte le storie drammatiche.
— Molti!
— E quali?
— Neppure io saprei dirveli. Ma da che amo Rachele, sono seguìto, pedinato, perseguitato; ma due o tre volte ho avuto delle liti, per la via; ma sono assediato da mendichi, da facchini, da fattorini....
— Dite sul serio? — mormorò Roberto, colpito da grande meraviglia, notando la strana coincidenza.
— Sono sfuggito, per miracolo, a due o tre accidenti; e in uno, in un accidente di vettura, in