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106 | la mano tagliata. |
— Come? sarebbe mai possibile? Parlate, parlate, Alimena, toglietemi da queste ombre!
— Amico mio, io non posso, nella strada, confidarvi il mio segreto, — disse, pianissimo Roberto. — Ma vi giuro è legato col vostro!
— Sì? Cerchiamo lo stesso uomo, forse?
— Io cerco una donna.
— Non la troverai, — fu un soffio di voce che passò fra i due amici, come la prima volta.
Questa volta, ambedue credettero che essa partisse da un piccolo monello che era passato accanto a loro, vendendo dei mazzolini di fiori. Ma, al solito, il bimbo sgattaiolò nella folla. I due amici si guardarono di nuovo, allarmati.
— Questo è troppo, — disse Roberto.
— Partirò, partirò con lei, — replicò Ranieri fieramente.
Tacquero. Erano giunti di nuovo a piazza Sciarra. Héliane Love era ritornata indietro. E li chiamò, nuovamente.
— Andiamo un po’ con lei, — disse Roberto, piano, a Ranieri. — Ci distrarremo. Questo ambiente di mistero mi soffoca.
— Avete ragione. Del resto, non siamo ancora morti. E per levarci dal mondo, ce ne vorrà! — esclamò Ranieri Lambertini.
— Meno di quel che credete, — mormorò la stessa voce, passando rapida.
Questa volta, parve che venisse da un balconcino di un ammezzato, tutto adorno di fiori, pieno di fanciulle e di signore che lanciavano fiori e ridevano.
— Non pensiamoci, non pensiamoci, — ripetette Roberto. — Andiamo con Héliane Love. —
Difatti, salirono nella vettura di costei.
Essa sorrise loro, e la guerra dei fiori ricominciò, vivacissima, frammezzata dalle risate e dai dialoghi con Héliane che era molto eccitata, quel gior-