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la mano tagliata. | 177 |
— Maria, Maria, non mi spingete agli estremi! — mormorò il gobbo.
— E che? Mi uccidereste?
— No.
— Che cosa, allora?
— Nulla, Maria, ma non mi mandate via, così.
— Che volete?
— Uno sguardo, un sorriso, un bacio! — disse Marcus Henner, accostandosi a lei.
— Mai, mai!
— Siate buona, io vi adoro, — e le si avvicinava e cercava di prendere una mano.
— Non mi toccate! — gridò lei, stringendosi al muro, con un senso di alto ribrezzo.
— Ma che vi ho fatto, dunque, io? Che vi ho fatto? Perchè siete così ingiusta e crudele? — gridò Marcus Henner.
— Avete voi dimenticato? — ella disse, a voce bassa, guardandolo negli occhi.
E fece un gesto, come se volesse svolgere la sua persona dalle pieghe del suo vestito, fluttuanti. Egli rabbrividì.
— No, no! — gridò, fermandola, con le mani distese.
— Che temete? Sono un povero essere senza difesa, — ella disse, avanzandosi verso lui, levando la mano.
— Per pietà, Maria! — gridò lui, arrestandola.
— Il vostro delitto vi fa dunque inorridire? — chiese lei, lentamente.
— Sì, — disse lui, a capo basso, a occhi chiusi.
— Ve ne pentite?
— Sì.
— Perchè lo commetteste?
— Per amore.
— Oh, Dio, tu lo ascolti! — ella pregò, levando gli occhi.
— Non nominate il vostro Dio!