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la mano tagliata. | 179 |
Costui tacque: aveva abbassata la testa sul petto, come sotto il peso di un grave pensiero.
— Marcus Henner, che farete voi di lei? — ripetè la donna, con voce più forte, con accento più vibrato.
— Nulla, Maria, nulla! — esclamò il gobbo, con accento desolato.
— La condurrete voi a me?
— Se vorrà venirci!
— Credete che si neghi di venire da me?
— Negherà di venire, con me!
— E perchè, Marcus Henner? — domandò Maria, che aveva preso l’aspetto di una vera inquisitrice.
— Non me lo chiedete!
— Dite il perchè! Voglio saperlo: debbo saperlo.
— Ella mi odia, — confessò Henner, a voce bassa, con collera e con dolore.
— Come me!
— Come voi.
— Quanto me? — disse Maria, guardando negli occhi verdi il deforme.
— Non so.... più, forse! — disse lui, con la faccia fra le mani.
— Di più, è impossibile, — ella rispose, piano, lampeggiando dai bruni occhi, in cui era scomparsa la natìa dolcezza e il languore.
— Tanto, tanto, mi odiate? — gridò lui, avanzandosi presso Maria.
— Enormemente.
— E siete buona? E siete una cristiana?
— Ogni giorno chiedo perdono a Dio di questo peccato, mi umilio, mi pento; ma subito, rifaccio il peccato.
— Ma che vi ho fatto, infine, che vi ho fatto?
— E lo domandate? E osate domandarmelo?
— Io vi ho adorata, Maria.