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280 | la mano tagliata. |
— No, no.
— Perchè?
— Ama una donna che non lo ama, — disse John, guardando negli occhi il suo interlocutore.
— La vostra padrona? — chiese Dick, imponendo con uno sguardo a Roberto di tacere.
— Sì.
— È sua moglie?
— Non so; pare di no, — disse John, tutto pensoso e preoccupato.
— È la sua amante?
— Non lo so.
— Come, non lo sapete? — chiese Roberto, impazientito.
— Come volete che lo sappia?
— Eppure, vivete in casa!
— La casa è così strana!
— Non fanno vita comune? — disse Roberto, che tremava.
— Ella lo scaccia sempre.
— Sempre?
— Salvo quando egli tenta d’ipnotizzarla.
— Tenta? Non gli riesce? — chiese Roberto Alimena che, oramai, non celava più il suo interesse.
— Il mio padrone tenta di addormentarla.
— Ella s’addormenta?
— Per poco, per pochissimo.
— Arriva a suggestionarla? — domandò il giovane conte Alimena che era diventato mortalmente pallido.
— In parte, — disse John, a occhi bassi.
— Spiegatevi meglio, mio caro, — intervenne Dick Leslie, che aveva visto lo stato di agitazione suprema in cui si trovava il gentiluomo italiano.
— Come volete che mi spieghi? La mia povera signora Maria è una creatura infelicissima e quello che accade a lei, è un romanzo!