Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/372

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366 la mano tagliata.

gione. Ella avrebbe voluto restare a Scheveningen, ogni cangiamento la tormentava. Ella sospettò anche.

«— Quell’uomo ha trovato le nostre tracce, è vero, Roberto? — mi disse tremando di nuovo.

«— No, anima mia. Rassicurati. È il medico che dice essere insalubre questa spiaggia.

«— Restiamo, Roberto! —

«Oh, in altre circostanze un desiderio di Maria sarebbe stato per me una legge! Io adoravo quella cara fragile creatura, non più giovane, ma così bella di una estrema bellezza e così dolce di una profonda dolcezza; e se ella mi avesse detto di morire, io lo avrei fatto senza esitare, a trent’anni. Ma troppo temevo, per lei, le rinnovate persecuzioni di Marcus Henner, e i suoi agguati; troppo sentivo il bisogno di essere solo e libero con lei per dirle di sì, in quello che volevo. Se fossimo restati a Scheveningen! ... Ma il destino nostro ci spingeva a Cowes, nell’isola di Wight, e io, usando della influenza che avevo immensa sopra Maria la convinsi che dovevamo partire.

«Andammo. Nessuna faccia sospetta mi parve che ci notasse, che ci seguisse nel viaggio; io usai molte precauzioni, e noi giungemmo a Cowes, senza essere molestati. La villa che ci aveva trovato Dick Leslie, era veramente un nido di amore, avendo di fronte il mare, e sorgendo in un boschetto di piante verdi e di fiori. Nulla era più solitario e anche più ridente, malgrado che ancora l’inverno vestisse di grigio l’Inghilterra. Ella battè le mani di gioia, come una bimba, quando noi c’installammo in quel cottage. In quei primi giorni che ella vi restò, con me, mi parve ringiovanita, rosea, non avendo altra cura che quella di veder pronunziato il suo divorzio con Mosè Cabib, per potersi unire cristianamente a me; non pensando che alla sua figlia lontana, che io fermamente le