Pagina:Serao - Suor Giovanna della Croce.djvu/63

Da Wikisource.

— 39 —


mai, se non morta, di stare lì dentro, in povertà, in castità, in obbedienza: aveva giurato sull’altare, con parole tanto sacre, che le avevano fatto terrore. In quel securo porto, ella era stata la serva del Signore, tranquilla oramai, scampata a ogni bufera; e credeva, era certa, di restarvi sino all’estrema sua ora, agonizzando e morendo in quella sua celletta, su quel suo letto! Certa! Non aveva giurato? Non si era votata, così? Non era una Sepolta Viva? Non era una delle Trentatre? Adesso, prima della morte, tutto si mutava. Il suo giuramento non valeva più: contro suo grado, il suo voto era infranto. Quella celletta, fra un giorno, non era più sua: quel monastero non era più la sua casa. Doveva staccarsi dal giuramento, dal voto, dalla clausura, da Dio: fra un giorno. Moriva di tristezza.

E alla tristezza si univa un terrore in-