Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/113

Da Wikisource.

la grande giornata. 103

portava in un ambiente aristocratico: la prosa di Neera aveva il calore e l’attrazione della simpatia. Quella lettura di giornale, alla sera, prima, era per lui una soddisfazione raffinata dello spirito: a cui si aggiungeva il bel piacere della sorpresa, quello schiudere il giornale, ignorandone ancora il contenuto e ogni sera avere l’impressione gradita.

Ma ora, ogni giorno egli rimetteva a posto le lettere capovolte nell’articolo di Fantasio, metteva in corsivo qualche vocabolo francese adoperato da Scapoli, e aggiungeva gli a capo alla prosa della scrittrice lombarda. Questo riattamento macchinale, questo lavorío minuto, fatto sulla parola, gli faceva sfuggire il senso di quello che leggeva: e il tratto spiritoso, dove una lettera maiuscola era minuscola, lo lasciava freddo; i versi dove mancavano le virgole, non gli facevano apprezzare la dolcezza della poesia; il periodo dove il tipografo aveva dimenticato le interlinee, ronzava nella sua testa, senza che egli ne intendesse il significato. Cercava di rilegger posatamente, dopo fatta la correzione; ma quella pioggia di segnetti neri lo irritava, e buttava giù le pagine, annoiato. Nella serata tentava di leggere il giornale, come un lettore qualunque, ma ciò non gli dava più nessun piacere, mancava qualun-