Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/136

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126 la grande giornata.


Allora Joanna cercò di spiegargli, con la maggior chiarezza possibile, con uno stile piano, le ragioni per cui quella commedia era cattiva. Smontandola, pezzo per pezzo, gli dimostrava la vecchiezza dell’argomento, anzi dei vari antichi argomenti cuciti insieme, già mille volte tentati come ingredienti di commedie: gli mostrava la rigidità automatica dei personaggi, la fanciulla non era simile a nessuna fanciulla umana, la moglie tentatrice non esisteva, un deputato come quello non si era mai visto, un giovanotto come l’eroe della commedia bisognava pescarlo nella luna, e il giornalista....

“Oh il giornalista, poi, non puoi negare, è indovinato!”

“Non vi sono di tali sciocchi cattivi, fra noi, e quando te lo dico io, basta,” ribattè severamente Joanna.

E ritornò all’argomento, prendendosi la pena di far vedere al Brandi come fossero fuori di uso, perchè vuote di senso, quelle tirate contro i preti, contro i banchieri e tutte le altre. Ora sprezzante, ora bonario, ora insultante, Riccardo Joanna distruggeva linea per linea la commedia, eseguendo certe brillanti variazioni di spirito e di critica, che avevano per solo ascoltatore Vincenzo Brandi, impiegato