Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/149

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la grande giornata. 139

musica alla moda. Egli ordinò il pranzo con una grande disinvoltura, come se non avesse fatto altro nella sua vita, rendendo estatico Vincenzo Brandi. Dopo le frutta Riccardo chiese dei sigari, avana, il caffè e il cognac. E nella serenità della digestione, Riccardo Joanna contò le linee del suo articolo per calcolare quanto aveva guadagnato in quel giorno.

“Centottantadue linee, a dieci centesimi, quanto fanno?” andava ripetendo Riccardo.

“Diciotto lire e venti centesimi,” rispose il fedele amico.

“Non ci è tanto male, eh?”

“Niente male, niente male, Riccardo!”

Una fioraia venne, dette dei fiori ai due amici: Riccardo le dette due franchi. Dopo pranzo, nella mitezza della sera, Riccardo volle fare una passeggiata in carrozza, per Trastevere, discorrendo piacevolmente con Vincenzo Brandi. Scesero a Piazza Sciarra: al solito l’impiegato postale volle accompagnare l’amico sino a casa. E sotto il portoncino calcolarono quanto aveva speso Riccardo in quel giorno:

“Giusto, diciotto lire e cinquanta: trenta centesimi più di quanto hai guadagnato.”

“Queste le avevo: non contano,” disse Riccardo.

Risero insieme, senza ragione, separandosi.