Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/66

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“Nulla, Riccardo: è per vendere il giornale.”

“Ma non ci è, nel giornale?”

“No, Riccardo.”

“Allora perchè gridano così?”

“Te l’ho detto, per vendere il giornale.”

“E quelli che non ce la trovano, che dicono?”

“Niente: che vuoi che dicano?”

“Ah!” fece soltanto il bimbo, come quando gli dicevano qualche cosa che lo sbalordiva.

Ma un signore vecchiotto, dai mustacchi bianchi, dalla carnagione rosea, dagli occhi vivi salutò Joanna e venne a sedersi al suo tavolino.

“Posso offrirvi qualche cosa, signor commendatore?...” domandò, tutto premuroso, Joanna.

“Grazie, grazie.”

“Un buon trabucos?

“Questo sì: ma ditemi, che vi ha fatto quel povero prefetto?” e sorrideva argutamente.

“A me? niente.”

“E allora? Come è che lo tormentate tanto?”

“Proprio si tortura assai?”

“Sicuro: ogni volta che apre il Tempo si fa livido: questa sera avrà la febbre, io credo.”