Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. II, 1972 – BEIC 1925048.djvu/14

Da Wikisource.
512 g. sercambi

nascere discordia di venire a colpi». Ser Sardo dice: «Io sono qui per punire chi fallirà, e questo travaglio non mi vo’ dare a venire colà su et anco né a farli qui venire». Coloro dissero: «E noi non possiamo altro fare».

E partiti, non molti giorni passarono che tra quelli nacque <discordia> colpegiandosi con pugni in forma che alquanto sangue uscio ad alcuno de’ litiganti. Per la qual cosa i buoni omini e’ parenti et amici dell’una parte e dell’altra vennero a Sarezana dicendo a ser Sardo che li piacesse d’andare al Vecciale o veramente mandare per loro e che cognoscano veramente lui metter rimedio, che a pace si ridurenno; e se non v’andasse o che a lui non li facesse venire, che co’ ferri proveranno loro quistioni. Ser Sardo, che ha udito i colpi de’ pugni, dice: «Or così mi piace che questo abino fatto, et a questo modo varrà la mia corte. E se più avanti seguiranno tanto guadagnerà più»; dicendo: «Andate, che io punirò ben chi fallirà». Et a niente si muove.

Quelli buoni omini, che vedeno quanto ser Sardo officiale è pigro e tristo, diceno: «Per certo se per la quistione nata si verrà a’ ferri, mai ser Sardo non serà nostro amico et in cosa che comandi per noi non serà ubidito, poi che non vuole muoversi a tenere il paese in pace». E questo dissero a uno suo notaio. Il notaio dice a ser Sardo quello che quelli buoni omini hanno ditto. Ser Sardo dice: «Lassa pur fare che se s’uccideranno insieme io serò molto contento, ché ben farò la robba loro alla corte venire». Lo notaio dice: «Per certo meglio sarè’ che là su s’andasse o veramente si facessero qua venire, e potresti la cosa aconciare». Ser Sardo disse: «Tu se’ un matto a dire che io ne vada <o> ne mandi: lassali fare».

E mentre che tal parole tra loro diceano, venne uno de’ vicini dicendo: «Ser Sardo, le parti sono armate e dicono che non si pacificheranno per mano di persona se non per vostra; e me hanno mandato, dicendomi che se non andate a conciarli, che in fine avale v’avisano che tra loro si comincerà la battaglia». Ser Sardo dice: «Incomincino a loro posta, che io sono qui per punirli del fatto che faranno, né non mi curo di lor conciare».

Colui ritornò narrando tutto ciò che ser Sardo ditto avea.