Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. II, 1972 – BEIC 1925048.djvu/292

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790 nota bio-bibliografica

sonaggio, per l’uomo insomma, derivante a sua volta da quel realismo che già formava la base delle sue convinzioni politiche. I racconti più validi del Sercambi non sono certo quelli che si svolgono nel breve giro

    novellistici siano giunti al S. dalla tradizione orale piuttosto che scritta. Ben diverso è il caso dei prestiti dal Boccaccio, che, come aveva già rilevato il Di Francia, sono ben 24, e cioè:

    Novelle: Decameron:
    x
    xcviiii
    ii, 5
    xxxii viii, 1
    liii i, 9
    lviiii i, 10
    lxxxii ii, 2
    lxxxvi ii, 3
    xciii ii, 4
    c iii, 1
    ciiii iii, 2
    cvii iii, 3
    cxi
    cxvii
    iii, 4
    cxxi vi, 1
    cxxvi
    cxxviii
    iii, 8
    cxlvi vi, 3
    cxxxv iv, 9
    cxxxviii vii, 2
    cxli iii, 10
    cxliii vii, 4
    cxlviii v, 4
    cli vii, 3
    cliii x, 10


    Una simile tavola fu anche pubbl. da A. Chiari, nello studio sulla Fortuna del Boccaccio, in Quest, e corr. di stor. letter., Milano, Marzorati, 1949, iii, p. 299; essa però dà solo ventitré novelle, non includendo la nov. n. xxxii, che sembra esser stata confusa con quelle nn. cxxviii e cxlvi). Questi prestiti diretti (per i quali non sapremmo con certezza indicare tuttavia il cod. utilizzato dal S.) si possono classificare in tre gruppi: novelle cioè che il S. trascrive quasi alla lettera (come la famosa nov. di Griselda, Dec. x, 10, che appare anche nelle Cron., ma anche quelle tratte dal Dec. iii, 1; iii, 10; v, 4; vi, 1; vi, 3; vii, 2; vii, 3; vii, 4. Tuttavia, in due di esse, nn. cxxxvm e cxliii — rispettivamente derivate dal Dec. vii, 2 e vii, 4 — , la moglie infedele viene punita e sfregiata nella prima, uccisa nella seconda) limitandosi a riassumere qualche dettaglio; altre che egli riassume tenendosi in tutti i dettagli molto vicino all’originale (quelle tratte dal Dec. ii, 2; ii, 4; ii, 5 — prima parte della nov. di Andreuccio — ; iii, 2; iii, 3; iii, 8); altre ancora che il S. elabora con una certa libertà pur mantenendosi fedele al modello nell’impianto generale (quelle tratte dal Dec. i, 9; i, 10; iii, 4 e viii, 1). Bisogna aggiungere, infine, un gruppetto di tre nov. che il S. elabora con una certa indipendenza (quelle che corrispondono al Dec. ii, 3; ii, 5 e iv, 9): ad es., la nov. del re d’Inghilterra (Dec. ii, 3) si stenta