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ritorno al mondo 141


grande rivoluzione europea è stata fatta dal popolo, e chi ha educato ed ammaestrato il popolo l’ha prodotta.

Per intendere quello che avviene in Europa da ottant’anni in qua, e prevedere nei limiti dell’umana prudenza quello che dovrá avvenire, bisogna farsi col pensiero alcuni secoli indietro, quando l’Europa era tutta feudale, ed ogni suo stato era composto ed ordinato di tre elementi, re, baroni, plebe. Questo antico ordinamento si scompagina: i baroni odiati dal re di cui vorrebbero usurpare i poteri, odiati dalla plebe di cui sono oppressori immediati, a poco a poco vengono depressi, e poi distrutti. I due vincitori crescono e da prima si fanno carezze tra loro: il re feudale diventa monarca assoluto, la plebe diventa popolo, cioè comincia ad acquistare coscienza d’uomo: i re scrivono nuovi codici pei popoli, i popoli dánno nuove lodi ai re, e nella seconda meta del secolo passato ci furono quarant’anni di pace cordiale. Della monarchia assoluta nel secolo passato sono rappresentanti i Borboni, che depressero il feudalismo in Francia e cacciarono i gesuiti da tutti i loro stati. I due vincitori, come suole avvenire, tosto vennero a contesa tra loro: il popolo, che era nuovo e forte nella novella vita, distrugge interamente i baroni, e comincia un fiero duello col re, al quale dice: «O ti trasforma o muori». Il duello cominciò in Francia, poi si sparse in tutta l’Europa, e tutti riguardarono a la Francia. I Borboni non seppero trasformarsi, e forse non potevano perché essendo stati nobilissimi rappresentanti d’un principio non potevano divenire rappresentanti di un altro principio; e però, dopo di essere varie volte caduti e risorti, sono caduti nè piú risorgeranno. Il popolo vincitore sente il bisogno di riorganarsi, e il riorganamento chiamasi costituzione; quindi ogni grido popolare dice costituzione. Ma quale sará il riorganamento naturale del popolo, quale la costituzione in cui potrá adagiarsi ed acchetarsi? Questo è il gran problema che non si scioglie con le carte e gli statuti che sono ordinamenti esteriori e posticci; ed ogni popolo ne ha lacerati parecchi, e piú di tutti la Francia; ma si scioglierá col tempo e coi travagli, ché il