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LXII

(Disprezzo).

3 novembre alle undici (1857).

Al momento parte col vapore il giudice Pionati, giudice istruttore di Pozzuoli. Io non ho sottoscritto alcuna dichiarazione: il giudice mi dimandò, e il cancelliere scrisse «negativo in tutto». Altro non dirti di questa faccenda, della quale rido e mi sdegno.

Addio di nuovo.

LXIII

(Un angolo di pace nel mondo).

Santo Stefano, 25 febbraio 1858.

... So che si tenta di ripigliare le relazioni diplomatiche. Si venisse ad una conclusione! Se si grida contro i rifuggiti, e si vorrebbe mandarli fuori di Europa, che si fará de’ carcerati, se si vorrá fare qualche cosa di loro? Gigia mia, sebbene io mi senta stanco, e non sia giovane, pure anderei anche piú lá dell’America e dell’Asia per uscire una volta di questo luogo, per fuggire di tante sozzure e stoltezze, e per avere pochi giorni di pace in un angolo remoto del mondo. Ma forse quest’onesto desiderio non sará contentato, almeno per ora. Vediamo, che cosa sará. Io vorrei che tu povera donna avessi almeno tuo figlio vicino, che cosí non sentiresti tanto la mia lontananza, ed io sapendo che tu soffri meno, mi curerei meno di me stesso.