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44 parte terza - capitolo v [330]


felici, che gli sforzi per acquistare virtú non sarebbero creduti; onde abborriscono gli altri a sé stessi, bramano la morte, la dánno o la ricevono per nulla. E chi li ha ridotti a questo stato? O Dio di misericordia, non imputare a delitto a questi miseri le fiere parole, con le quali bestemmiando ti domandano perché togliesti loro l’intelletto, perché non gl’illuminasti prima che commettessero il delitto! Deh, perdona alla loro ignoranza, e piuttosto riguarda a chi veramente tolse a questi sciagurati l’intelletto, a chi doveva educarli e non volle educarli; a chi doveva istruirli e non volle istruirli, a chi dovrebbe correggerli, e vuole distruggerli, a chi dá la vita di pochi anni al corpo e la perdizione all’anima: riguarda nella tua giustizia a chi veramente ha condotti tanti miseri a questo stato.

Spesso questa misera gente mi viene intorno, e mi dice: «Voi non avete delitti, e non sarete qui né sempre né molto tempo. Quando riavrete la dolce libertá e tornerete alla vostra famiglia, ricordatevi di noi infelici, abbiate pietá di noi. Voi che ora ci conoscete, sapete che non siamo tutti scellerati, non tutti siamo quei mostri che il mondo ci crede, ma siamo uomini che errammo ed ora piangiamo». Ahi miseri, io son uno che ora soffro e piango con voi, e soffrirò con voi chi sa quanto altro tempo! Io non vi odio, perché ho sempre amato gli uomini, ed ho avuto pietá della povera ed inferma natura umana: io non vi disprezzo, perché siete creature di Dio. Né giudicherò di nessuno; tutti siete sventurati; e chi non è buono potrebbe divenir buono. Non posso altro che pregare Iddio, affinché scenda nel cuore di quelli che reggono le cose del nostro paese, e loro ispiri giusti e cristiani consigli. Se io potessi alzar la voce, ed essere ascoltato, io direi: «Abolite la pena dell’ergastolo, la quale è ingiusta perché è perpetua: rendete utili a sé stessi ed allo stato tutti i condannati a ferri, facendo che tutti lavorino e dal lavoro abbiano un guadagno; promettendo a chi meglio lavora ed è pentito e corretto una diminuzione di pena». Io non so quanti condannati vivono inutili in quattordici bagni che sono