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[331] riflessioni 45


nel solo reame di Napoli1 né quanto danaro si spenda per essi: so che per l’ergastolo di Santo Stefano si spendono oltre cento piastre al giorno; cioè si tolgono dalla nazione piú che trentaseimila ducati l’anno per pascere uomini inutili anzi di peso allo stato. Or con tanti uomini condannati, e con tanto danaro che si spende per essi, quanti lavori si potrebbero fare, quante opere necessarie, e poi quanto risparmio allo stato, anzi quanto guadagno, quanta diminuzione di delitti, quanto accrescimento della pubblica morale, quanti beni diversi!

Per cominciare, condurre e perfezionare l’opera di redimere i colpevoli, oltre la mano di un governo giusto, sarebbe ancor necessaria la pietá operosa de’ preti e de’ frati. Gesú visse e predicò tra pubblicani e meretrici, ed i suoi discepoli avranno vergogna o timore di venire tra i condannati e spargervi la parola di veritá e di consolazione? Vi sono molti ordini religiosi che hanno diversi scopi; ed a nessun pio è venuto mai il pensiero di fondare un ordine che esercitasse specialmente il dovere, che per altro hanno tutti i cristiani, di consolare, illuminare, correggere, soccorrere i caduti nella colpa? Il governo paga due preti che sono in ogni bagno, ma queste opere non si pagano: ma la messa, le litanie, ed i rosari non persuadono chi non crede in Dio; ma la religione vera e salutare non sta nelle cerimonie. Io vorrei che buoni e molti sacerdoti, senza alcun soldo, entrassero nei bagni, come i coraggiosi gladiatori entravan nell’arena a combattere le belve; ed avessero quella dolce ed amorosa parola che ammollisce i cuori e li persuade; che fossero esempi di quella mansuetudine e bontá che sgomenta il vizio e lo vince; che fossero accesi da quello spirito di fede e di caritá, che se muove i monti, come Cristo ha detto, muove anche il cuore dell’empio. Io vorrei che questi sacerdoti insegnassero

  1. Sono bagni per condannati a ferri duri in Brindisi, Pescara, Gaeta, Capua, Castellammare, Pozzuoli, Nisida, Procida, Ischia, Santo Stefano, e quattro in Napoli cioè nel Granatello, nei Granili, nel castel del Carmine, nell’arsenale.