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Pagina:Sextarius Pergami saggio di ricerche metrologiche.djvu/36

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dato qui appresso. — Resta a parlare di un’altra minore misura dei grani e dei legumi detta Stopellus o Stopellum. Questo nome serve ora ad indicare quella quantità in peso di grano che il mugnajo preleva per l’opera sua, ma a’ tempi, de’ quali noi ci occupiamo, era una misura effettiva di capacità che serviva allo stesso scopo. Nei tempi più antichi lo Staupus o Staupum era una misura da vino111: però negli Statuti Piacentini era ordinato che ogni villa del contado avesse il suo Stajo ed il suo Stopello, misura da grano112. La prima menzione di questa misura ci appare negli Statuti di Vertova del 1273 dove è ordinato che i mugnai tengano lo Stopello legato con catena113: nello Statuto poi del 1331 troviamo quanto segue: «d. Vicarius inquiri faciat per ejus familiam si sextarius et alie mensure quibus utitur in mercato blave. et Statere et Clodi et Clodini et Stopelli et omnes alie mensure et pondera sint iusti et iusta et bollata114.» È chiaro che di questa misura non si faceva più uso sul mercato dei grani, perchè qui ne è fatta separata menzione, ma bensì che serviva all’uso tuttodì indicato dal suo nome: il che sarebbe confermato dal silenzio che sullo Stopello mantenne anche il nostro più vecchio Statuto nella accurata sua enumerazione. La contenenza di questa misura ci è data dallo Statuto del 1453 dove è prescritto: «quod Stopellum sit tenute unius partis tantum ex vigintiquatuor partibus unius Sextarii bladi et leguminis115.» Siccome è assai verisimile che la consuetudine abbia conservato a questo scopo un’antica ed effettiva misura del grano, e siccome ad ogni modo 8 Stopelli